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Chi aveva predetto il Coronavirus? Dai Simpsons a Nostradamus, le profezie vere e quelle inventate

Il Coronavirus ha purtroppo occupato stabilmente le prime pagine dei giornali, l’evidenza dei siti di informazione, le aperture dei telegiornali. Davanti ad una epidemia che tutto il mondo si augura non si trasformi in pandemia ecco apparire, come sempre in rete, una serie di notizie che, tra il complottismo, la voglia di click ‘facili’ e la ricerca di curiosità, ci spiegano come la diffusione del virus fosse stata ampiamente prevista nel passato.

Se parliamo di profezie non possiamo fare a meno di partire dal più famoso ‘profeta’. Stiamo ovviamente parlando di Nostradamus. La quartina che secondo i più si riferirebbe alla situazione attuale è la 2:52 che recita: “La grande peste nella città marittima non cesserà prima che morte sarà vendicata del giusto sangue per preso condannato innocente, della grande dama per simulato oltraggio”. L’unica parola che potrebbe riallacciarsi al caso del Coronavirus è ovviamente la parola ‘peste’ ma, poi, arrivano le interpretazioni di chi sa come leggere le quartine di Nostradamus e quindi supera il fatto che Whuan non sia una città marittima spiegando che il virus è partito dal mercato del pesce della città cinese e che la grande dama sarebbe Wu Yi l’ex ministro della sanità cinese, nativa di Wuhan, nominata per affrontare il virus della SARS.

Se la quartina di Nostradamus non vi ha convinto ecco allora comparire, immancabili, i Simpsons che conquistano a furor di popolo il loro ‘l’avevamo predetto’.
La puntata che avrebbe in qualche modo annunciato l’arrivo di una misteriosa epidemia proveniente dalla Cina sarebbe la numero 21 della quarta serie. In realtà nella puntata in questione il virus, trasportato da uno spremiagrumi diventato l’oggetto del desiderio degli abitanti di Springfield, vede come città di partenza la giapponesissima Osaka e non ha niente a che vedere con la Cina. Lo screenshot che sta facendo il giro della rete, con il notiziario che parla del Coronavirus, è palesemente un fake: l’immagine originale riportava la scritta Apocalypse Meow e inoltre la puntata in cui compariva l’influenza ‘dei gatti’ era un’altra e non quella relativa al virus asiatico.

Dopo aver esaminato le prime due profezie che onestamente appaiono abbastanza forzate arriviamo a quella più inquietante.
Parliamo di The Eye of Darkness, un romanzo thriller-fantascientifico scritto nel 1981 dallo scrittore statunitense Dean Koontz. In alcune pagine del libro viene citata una pericolosa polmonite causata da un virus creato in un laboratorio cinese, il Wuhan-400. Anche se la prima edizione del libro parlava del virus Gorki-400 e dei soliti cattivissimi scienziati sovietici, la dissoluzione dell’URSS nel 1989 convinse l’autore a cambiare nome del virus e nazionalità dei suoi creatori.
Ora sebbene sia sempre possibile trovare legami con ciò che accade nella realtà andando a spulciare attentamente i milioni di storie che vengono scritte il fatto di trovare tra le pagine del libro queste frasi diciamo che un leggero brivido lo provoca anche ai più insensibili: “Wuhan-400 è un’arma letale (…) intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà in tutto il mondo (…) in grado di resistere a tutte le cure conosciute”.

Tra forzature, coincidenze e invenzioni ci auguriamo che presto potremo ricordare questa tragedia mondiale come una prova durissima che siamo però riusciti a superare col minimo danno.